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Libro: Il Milionario di Mark Fisher, Chi fa ciò che ama è come un re

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Shenrab
view post Posted on 4/7/2007, 07:55




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"Credi che un giorno riuscirai a diventare ricco?" gli chiese il milionario. "Sì," rispose il giovanotto.
" Davvero?"
"Sì"
"Bene," approvò il milionario. "Questo è il primo passo. Se non si crede davvero a un progetto, a un sogno, non si passa mai ai fatti. E se anche lo si fa, si fallisce. E una legge inesorabile. Si può ingannare il prossimo, si può ingannare se stessi, ma non si può ingannare la vita. Essa riflette fedelmente i nostri pensieri e le nostre convinzioni profonde.
"Quando nasce, ogni uomo ha in sé una tela bianca. Tutto ciò che vede, tutto ciò che i suoi genitori, i suoi docenti e i suoi amici gli insegnano, tutte le sue esperienze, formano a poco a poco un ritratto segreto. Se, ignari dell'enorme potere distruttivo - e anche formativo - delle proprie parole, costoro gli ripetono, come sicari dell'anima: 'Tu non farai mai strada nella vita perché non sai quanto fa 2 più 2!', oppure: 'Sei uno stupido!'; se, pur senza dire una parola, i loro gesti e i loro sguardi proclamano: 'Sei brutto! Noi non ti vogliamo bene! Noi preferiamo tuo fratello!', il bambino dipinge di sé un ritratto terribile che talvolta si porta dentro per tutta la vita. Questo ritratto gli marchia la fronte come una stimmata, invisibile ma che tuttavia influenza ogni persona che incontra, ogni avvenimento della sua vita."
A quel punto il milionario si alzò da tavola e invitò il giovanotto a seguirlo.
"Vieni," gli disse.
Poi, avvicinatosi a una parete:
"Mia moglie," disse con un sorriso commosso indicando il bel ritratto che il giovanotto aveva notato entrando nella sala da pranzo.
"E'..."
"Morta. Dieci anni ieri.Però sento la sua presenza come se fosse ancora viva e qui con me".

"Guarda questi ritratti di famiglia. Sembrano reali, vero?"
"Sì. Sono molto belli."
"Bene! Che tu ci creda o no, il ritratto segreto che hai dentro di te è altrettanto reale. Se uno di quegli specchi fosse magico," aggiunse indicando uno dei numerosi specchi a muro, "potresti vedervi quel ritratto che tanto influenza la tua vita. Sarebbe sicuramente un trauma, poiché vedresti qual cosa che potrebbe non essere molto bello. Ma avrebbe poca importanza, perché si tratterebbe soltanto di una brutta copia disegnata dagli altri.Il miracolo della vita è che sei tu l'artista, tu il pittore; tu puoi ridisegnare questo ritratto segreto e farne il capolavoro che vuoi. Il giovanotto era euforico. Tuttavia si domandava: come realizzare questo prodigio? Come rifare questo ritratto che indubbiamente mi nuoce tanto?...
Il milionario tornò verso la tavola. Il giovanotto passò davanti a uno degli specchi, vi vide il proprio riflesso e si chiese quale potesse essere la fisionomia del suo ritratto segreto. Pensò: sarebbe bello se questo specchio fosse magico e mi mostrasse il ritratto ammesso che esista, aggiunse, visto che non era del tutto convinto.
"Sappi che già da oggi puoi fare quello che vuoi del tuo ritratto segreto. Immagina che il tuo pensiero sia un pennello. Qualsiasi tuo pensiero, qualsiasi tuo desiderio, aggiunge un tocco al ritratto. Se ogni giorno penserai: 'Diventerò grande, realizzerò tutti i miei sogni, avrò una vita meravigliosa', dipingerai un quadro magnifico. E la vita gli si adatterà docilmente, e tu godrai di quell'esistenza meravigliosa.
"Se, al contrario, con il pennello del tuo pensiero, ti dirai: 'Non valgo niente, non riuscirò mai... , se lascerai che gli altri ti scoraggino, se lascerai che aggiungano il loro piccolo tocco distruttore al ritratto segreto della tua anima, avrai un'esistenza penosa, non conoscerai mai la vita esaltante che è lì davanti a te e che aspetta soltanto i tuoi ordini per lasciarsi conquistare.
"Niente e nessuno potranno fermarti, tranne tu stesso. Poiché ogni uomo può essere il proprio migliore amico, e ogni uomo può essere il proprio peggior nemico.
"I tuoi desideri, i tuoi sogni, i tuoi pensieri modellano la tua esistenza. Poiché ciò che un uomo pensa ogni giorno, inevitabilmente lo diventa. Se vuoi conoscere la sorte che ti riserva il futuro non devi fare altro che esaminare i tuoi pensieri di oggi: essi sono la promessa del domani. Non scrutare inutilmente il cielo, non cercare ovunque dei segni, e piuttosto sonda la tua fede: essa ti rivelerà il raccolto che ti attende lungo il cammino.
"Ragazzo che sei venuto da me pieno di speranza, che ti aspetti da me ciò che solo tu puoi rivelare a te stesso - poiché io non posso certo comprendere per te ciò che tu devi comprendere per poter riuscire -, fa' un esame sincero dite stesso. Anziché fare come la maggior parte delle persone, che passano intere serate davanti alla televisione, passa coraggiosamente una serata davanti a te stesso. Se da solo con te stesso ti senti in cattiva compagnia, non affliggerti troppo: è perché hai ancora molto lavoro da fare per diventare l'essere che puoi e devi diventare. Tu hai sempre rifuggito la solitudine perché ti costringeva a fare questo esame, e forse temevi che non ti avrebbe fatto piacere ciò che avresti scoperto. Ma adesso tuffati senza indugiare, poiché, che tu lo sappia o no, breve è il tempo che ti è accordato, e preziosa ogni ora; perciò tuffati: in fondo alla notte c'è la luce, se tu non ti tuffi non la vedrai mai. Nudo davanti a questo specchio, chiediti:
"'Io credo in me?'
"'Credo veramente in me?'
"'Nel mio successo?'
"'Nella mia fortuna?'
"'Credo veramente di poter compiere grandi cose?'
"'Ho un sogno? Tale sogno è sufficientemente chiaro perché io possa formularlo nero su bianco su un singolo foglio di carta?'
"'O non sono piuttosto uno di quei sonnambuli, uno di quei morti viventi che hanno rinunciato al proprio sogno aspettando come pecore sottomesse il giorno lontano della pensione, quando potranno, canna da pesca in mano, cominciare finalmente a vivere?'
"Davanti a questo specchio implacabile, fuoco che brucia ma che altresì purifica e illumina la tua vita, chiediti:
"'Se io dovessi affidare il mio destino, la mia fortuna, a un uomo e soltanto a lui, tale uomo potrei essere io?'
"'E se tale uomo non fossi io, se non mi fidassi abbastanza di me stesso per tenere le redini del mio destino, cosa aspetto per diventarlo?"'
Declamando con voce magnetica quel monologo, il milionario non aveva smesso di guardare negli occhi il giovanotto. Che si sentiva trafitto da quello sguardo, irradiato dall'energia contenuta in quelle domande.
"Tu credi in te? Prima di affrontare un progetto, prima di lanciarti in una nuova avventura, accertati di crederci al cento per cento. Altrimenti aspetta. Dedicati a qualcos'altro. A perfezionare la tua fede in te stesso. A modellare il ritratto segreto della tua anima. Non dimenticare che se tu mettessi un milionario qualunque davanti a uno specchio magico, ossia a uno specchio che andasse al di là delle apparenze, ciò che vedresti innanzitutto sarebbe il milionario interiore. Perché alla base di ogni fortuna c'è la fede di un uomo che ha creduto in se stesso, che ha creduto in un'idea, in un sogno, per quanto folle potesse sembrare agli altri. Le circostanze esterne, anche se difficili, anche se avverse, non sono niente: esse non fanno altro che permettere all'uomo di mettere alla prova la fede che ha in se stesso.
"Acquisisci la comprensione vera e accogli queste difficoltà come una benedizione, il che non significa che debba andartele a cercare, né che il successo sia difficile. Ma ogni tappa della nostra vita comporta prove e ostacoli che dobbiamo superare prima di passare alla tappa successiva.Ogni ostacolo è come la pietra che sollevi e che sviluppa i tuoi muscoli; tu hai anche dei muscoli mentali, muscoli che sono invisibili ma che nondimeno permettono le grandi imprese. Rifiutare una difficoltà, fuggire davanti a un ostacolo, è uno sbaglio: ogni difficoltà permette all'uomo di sviluppare un aspetto della propria personalità, di correggere un difetto, in poche parole di forgiarne il carattere.
"Più il tuo carattere si fortifica e più i tuoi pensieri guadagnano in potenza. Diventando brillanti, ambiziosi e belli, essi promanano da tutto il tuo essere e irradiano in ogni direzione come i raggi di un sole magnifico, e vanno per il mondo come messaggeri intrepidi che ti aiutano a mettere in pratica i tuoi progetti malgrado le circostanze contrarie. Se non ci credi, rifletti su questa bella formula di Eraclito: 'Carattere uguale destino.' Solo chi non vede la vita con gli occhi dello spirito può ritenere che le circostanze estrinseche siano più importanti della volontà, della fede e dell'immaginazione dell'uomo, cioè, in altre parole, delle sue circostanze intrinseche. È vero, le circostanze estrinseche possono rallentare l'uomo, ma di sicuro non possono fermarlo se in lui brilla la fede vera, quella che vede ciò che ancora non c'è e lo considera reale quanto ciò che esiste già. Raggiungi, come gli antichi maestri, la vera solidarietà."
"La vera solidarietà?"
"Sì. La vera solidarietà."
"Cioè?"
"Sul suo letto di morte," disse il milionario, "il capo degli Sciti chiamò a sé i figli. Mostrò loro un fascio dì frecce e li sfidò a spezzarlo in due. Nonostante la loro giovane età e la loro forza, i figli non ci riuscirono. Allora il capo degli Sciti sciolse il fascio di frecce e mostrò ai figli come fosse facile a quel punto spezzarle una ad una. Dimostrandogli così che se fossero rimasti uniti sarebbero stati invincibili e che se si fossero separati sarebbero stati vulnerabili: questo è il segreto della solidarietà. Vale anche per te. Finché il tuo pensiero e le tue azioni saranno contrapposti, i fatti ti spezzeranno come la freccia solitaria del capo degli Sciti."
"Capisco," disse il giovanotto, affascinato dalla poesia di quella storia antica.
"Sii come la rosa," riprese il milionario. "Al mattino, quando la rosa si sveglia, essa non si chiede:
'Sono una rosa? Posso riuscire a essere una rosa?' Non pensando, essa si limita a essere, e così si realizza perfettamente. Questo è il suo talento, e questo è il talento di tutti coloro che riescono nella vita."
"È davvero straordinario," disse il giovanotto, incantato. "Non avevo mai pensato che avere successo potesse essere così facile."
"Forse perché hai dato troppo retta a chi non riesce ad averne."
"Già, è possibile..." ammise il giovanotto scuotendo la testa. "Però non capisco una cosa. I principi che mi ha appena illustrato sono meravigliosi, ma io, in pratica, come devo fare?"
"Quanto saresti disposto a pagare perché te lo insegni?"
La domanda lasciò di stucco il giovanotto. Il milionario gli era sembrato una persona generosa, che chiaramente disponeva di un patrimonio così ingente che qualunque cifra potesse dargli il giovane ospite non poteva fare la minima differenza. Allora perché gli chiedeva dei soldi, visto che tra l'altro lo sapeva povero in canna?
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Libro assolutamente e incondizionatamente consigliato a Tutti.

Perfettamente in linea con quello che conosciamo, è una parabola sulla ricchezza sia materiale che spirituale, un libro magico, una meraviglia...



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