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Storie e Racconti "ispiranti"

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lirinen
icon12  view post Posted on 26/6/2006, 14:25




Un apparente e semplice racconto a volte può veramente risponderci !!

Ho pensato che in questa discussione potremmo inserire quel tipo di storie molto forti e potenti, che a seconda di chi le legge assumono un significato diverso ma in ogni caso ci ispirano e ci motivano ad andare sempre avanti per la nostra strada... ^_^
Eccone una:

Comportarsi come se

Un’antica storia narra di un imperatore che aveva una bella figlia in età da marito. Venne indetto un bando perché la ragazza scegliesse il proprio sposo fra i più nobili dell’impero. Il bando venne diffuso in tutto il territorio e si presentò una moltitudine di principi. Tra loro c’era anche un imbroglione, un bandito innamorato della principessa il quale, prima di presentarsi, timoroso che gli si leggesse in faccia la verità, si era fatto fare una maschera da un abilissimo artigiano. La maschera era quella di un uomo santo e coraggioso: sguardo intelligente, intrepido, aria nobile, soddisfatta, sicuro di sé. La ragazza lo scelse subito. Voleva lui. La natura truffaldina di quell’individuo fu immediatamente appagata per il fatto che era riuscito nel suo intento ma, toccando con mano la realtà che aveva posto in essere e immaginando il futuro, l’imbroglione fu preso dal timore di non riuscire a sostenere l’inganno nel tempo: “E se poi mi scoprono?; forse perché sinceramente innamorato, già cominciava a vergognarsi. Allora, con lo spirito di chi è capace di cambiare fulmineamente le carte in tavola disse alla principessa, al re e alla regina: “Sono felice e lusingato della vostra scelta ma chiedo mi si conceda un anno per prepararmi bene alla vita matrimoniale”. “Ti sia concesso” – rispose il re. Durante quell’anno l’imbroglione si arrovellò nella ricerca di una soluzione alla dinamica che aveva attivato. Le persone si comportavano bene con lui, perché la sua maschera ispirava rispetto e venerazione, sentimenti ai quali egli rispondeva con garbo e positività. Sempre innamorato della principessa e sempre più coerente con la maschera, prese a rapportarsi in armonia con la gente, mentre la sua truffa gli pesava sempre più.
Così, un bel giorno, di fronte alla principessa e alla famiglia regale, non potendo ulteriormente trattenersi, decise di confessare il suo imbroglio. A quel punto la principessa lo guardò corrucciata e con impazienza chiese di vedere il suo vero volto: “Togliti la maschera!” gli impose. Affranto e molto teso egli se la sfilò. Al che la principessa, stupita, esclamò: “Che storia è mai questa? Ora si che mi stai imbrogliando: il tuo volto è identico alla maschera!”. Il suo volto, infatti, si era trasformato assumendo lineamenti coerenti con la personalità che la maschera esprimeva.

Noi assumiamo un modello, l’inconscio lavora per farcelo realizzare !!

Edited by lirinen - 27/6/2006, 14:49
 
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lirinen
view post Posted on 26/6/2006, 14:44




La famiglia può essere un ostacolo alla vita interiore?

L'aspirante asceta

Un uomo decide di lasciare la famiglia per farsi sanyasin. Una notte quando, di nascosto, sta per partire, getta un ultimo sguardo alla moglie e ai figli addormentati, e rivolto a loro, dice: "Chi siete voi che mi tenete qui incatenato?"
Una voce nel buio bisbiglia: "Loro sono me, sono Dio".
L'uomo non fa attenzione. Non ascolta e parte. E a Dio non resta che concludere:
"Ecco uno che, per cercarmi, mi abbandona".
 
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cangiante
view post Posted on 26/6/2006, 19:14




Grazie Lirinen, bellissime!!!

La prima sembra "Il ritratto di Dorian Gray" al positivo!! L'intento e l'atteggiamento modificano noi stessi e il mondo!!

La seconda esprime benissimo il concetto che spesso non ci accorgiamo che tutto quello che cerchiamo è proprio li, davanti, spesso dietro, i nostri occhi!!!

Spesso chiedo alle persone di raccontarmi delle storie ma nessuno sa mai cosa dire..
Tu dove le trovi? Sono davvero ispiranti!!

All'ispirazione :_brin:

image

Edited by cangiante - 26/6/2006, 20:37
 
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RaffaShine
view post Posted on 26/6/2006, 19:24




aiuto!!!! scusa cangiante....ho fatto un casino informatico!!!

Volevo fare una citazione dalla tua risposta e invece temo di avere cliccato modifica e ho modificato il tuo messaggio. Lo puoi ri-postare per favore???

Mi auto-banno ORA !!!! Sorry!!!
 
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lirinen
icon1  view post Posted on 27/6/2006, 11:15




CITAZIONE (cangiante @ 26/6/2006, 20:14)
Spesso chiedo alle persone di raccontarmi delle storie ma nessuno sa mai cosa dire..
Tu dove le trovi? Sono davvero ispiranti!!

All'ispirazione :_brin:

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Allora.. la prima l'ho trovata su un libro che si chiama: pensiero, azione, destino - potere e uso del pensiero. (Marco Ferrini).. cmq credo che sia l'unica storia che c'è su...

Poi l'altra l'ho presa da Terzani (un altro giro di giostra). credo che in questo ce ne siano molte altre.. mi metterò a cercarle e poi le scrivo...

mi piace troppo l'idea che un visitatore (o uno di noi del forum) con una domanda possa magari trovare la discussione, leggere delle storie e rispondersi... e tutto apparentemente per caso... :rolleyes:

che bello !! image
Alla Vita !! image
 
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lirinen
view post Posted on 27/6/2006, 13:31




Fermarsi per conoscere se stessi

Un giorno Buddha è in viaggio e vuole attraversare una foresta. Tutti glielo sconsigliano. La foresta è pericolosissima. Ci si nasconde un bandito malvagio che si diverte ad assaltare i viandanti e tagliare loro le dita per aggiungerle alla collana che tiene sul petto. Il suo nome è, appunto, Anguliman: anguli, le dita, mala, la collana. Buddha non si fa distogliere dal suo intento e da solo si avvia. Appena il bandito lo vede, si getta al suo inseguimento, ma non riesce a raggiungerlo. Anguliman va da una parte e Buddha è dall’altra, core dall’altra e Buddha è altrove.
Esausto, Anguliman urla:
“Ma chi sei? Uomo o superuomo? Dio o diavolo? Ti corro dietro e non ti raggiungo mai. Come può essere così più svelto di me?”
“Sei tu che corri. Io non mi sono mai mosso” risponde Buddha. “Eccomi qua.”
Anguliman allora si ferma e finalmente “raggiunge” Buddha. Capisce, si getta ai suoi piedi e diventa suo discepolo.

Il Pellegrino,
Il pellegrino e il cammino:
Nient’altro che me
Verso me stesso.


Farid Addin Attar (sufi persiano del XII secolo)

avanti con le storie !! (ne ho trovate tante...)

 
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lirinen
view post Posted on 27/6/2006, 14:04




La verità…

Un discepolo va dal suo guru e gli dice che vuole la verità più di ogni altra cosa. Il maestro non risponde. Lo prende per il collo, lo trascina al vicino torrente e gli tiene la testa sott’acqua finché il poveretto sta per soffocare. All’ultimo momento lo tira fuori.
“Allora, che cos’è che volevi più di ogni altra cosa quand’eri sott’acqua?”
“L’aria”, dice quello con un fil di voce.
“Bene. Quando vorrai la verità come un momento fa volevi l’aria sarai pronto a imparare.”

(riporto un pezzo del dialogo fra Terzani e del Vecchio riguardo alla storia)

Vecchio : “non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l’ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo.”


Il valore dell’esperienza

Un uomo entra in una grande biblioteca e, dopo tanto studiare e cercare, sceglie tre libri da portar via. Va al banco per registrarli e all’impiegato chiede:
“Quanti sono i libri in questa biblioteca?”
“Varie decine di migliaia”
“E quanto tempo ci vorrebbe per leggerli tutti?”
“Oh… varie vite”
“Allora non voglio neppure questi”, dice l’uomo. “Ci deve essere pure un’altra via.” E parte.


“testa vuota...”

Un colto professore va a trovare un monaco.
“Dimmi, cos’è lo Zen?” gli chiede.
Il monaco non risponde. Lo invita a sedersi, gli mette dinanzi una tazza di tè. La tazza si riempie, ma imperterrito il monaco continua a versare. Il professore è interdetto, per un po’ non dice nulla, poi, vedendo che il monaco continua, lo avverte:
“È piena, e piena!”
“Già”, risponde il monaco. “Anche tu sei pieno di opinioni e pregiudizi. Come posso io dirti cos’è lo Zen se prima non vuoti la tua testa?”


fuori / dentro ?!?

Rabia stava gran parte del tempo chiusa in casa, in contemplazione. Un giorno un amico passò sotto le sue finestre e gridò:
“Rabia, vieni fuori a vedere la bellezza del creato”.
Da dietro le persiane chiuse venne la risposta:
“Vieni dentro a vedere la bellezza del Creatore!”

Terzani: Ma dov’è quasto benedetto dentro??
Vecchio: certo non dentro il tuo corpo. Li puzza come fuori. È un dentro che non è da nessuna parte, come il silenzio, come l’aldilà. Dov’è l’aldilà? Se tu fossi un pesce riflessivo e portato alla metafisica, diresti: “Ci deve pur essere qualcosa al di là dell’acqua”. Ecco: il dentro è da quelle parti.

 
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lirinen
view post Posted on 29/6/2006, 13:33




L’Io

Fuori da un villaggio vive un terribile serpente che assale e morde chi gli va vicino, e che anche da lontano terrorizza la gente col suo sibilo. Il villaggio non sa cosa fare. Fortunatamente un giorno passa da lì un sadhu e gli viene chiesto di intervenire. Il sadhu va dal serpente e molto gentilmente gli parla.
“Devi lasciare in pace quei contadini. Non sono il tuo cibo. Non ti minacciano. Perché allora tu minacci loro?” dice il sadhu.
“Capisco che tu debba mangiare i topi e le piccole bestie della foresta, ma perché terrorizzare questo poveri contadini? Fallo per me: smettila.”
Il serpente di commuove e acconsente.
Un anno dopo il sadhu nel suo vagabondare ripassa nei pressi del villaggio e rivede il serpente. Davvero male in arnese: un occhio gli ciondola dalla testa, sanguina dalla bocca e ha tutto il corpo coperto di ferite.
“Che ti è successo?” chiede il sadhu.
“Le tue parole, maestro, mi hanno davvero cambiato. Ho fatto esattamente come mi hai detto e ora tutti vengono qui a darmi bastonate e persino i bambini si divertono a tirarmi addosso i sassi che trovano. Ma io, maestro, continuo a fare come tu mi hai detto.”
“Cretino!” sbotta il sadhu “non ti ho mai detto di smettere anche di sibilare!”

io non sarei mai arrivata a capire cosa volesse dire senza spiegazione... dai.. provate a darci un'interpretazione, così giochiamo un po' ! (il titolo aiuta) :ph34r:


 
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stria_sar
view post Posted on 19/7/2006, 10:25




Forse che dobbiamo rispettare la ns. natura, impeccabili nel comportamento verso gli altri ma anche verso noi stessi, senza per questo rinunciare a vivere (nutrire il corpo va bene, aggredire il villani no)
 
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energya
view post Posted on 19/7/2006, 19:00




:_umm_: umh... abbiamo un serpente che non "fa più il serpente" è una cosa piuttosto controproducente :) son d'accordo con stria!
 
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cangiante
view post Posted on 19/7/2006, 19:19




La saggezza sta nell'EQUILIBRIO non nel DUALISMO vittima/carnefice!
 
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anita7
view post Posted on 19/7/2006, 20:12




CONDIVIDO L'ULTIMA AFFERMAZIONE... BRAVA ANNALISA
 
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RaffaShine
view post Posted on 19/7/2006, 20:25




CITAZIONE (anita7 @ 19/7/2006, 21:12)
CONDIVIDO L'ULTIMA AFFERMAZIONE... BRAVA ANNALISA

E io condivido sia Annalisa che Annamaria!!!! :D

Vi voglio bene! :_sun_:
 
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lirinen
view post Posted on 19/7/2006, 20:25




allora... credo che siano giuste tutte le vostre risposte in fondo l'equilibrio sta proprio nell'essere se stessi.
Vi riporto l'interpretazione del vecchio saggio che ha raccontato la storia a Terzani:
"L'Io può essere utile, meglio farlo maturare che distruggerlo. Per stare nel mondo un po' di Io è indispensabile per proteggersi. Basta però che l'Io non si prenda troppo sul serio e che tu sappia che è solo una maschera".

Che strano, mi viene da ridere, in fondo è proprio la risposta alla domanda che ho fatto nella discussione l'Osservatore... :lol:
 
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lirinen
view post Posted on 19/7/2006, 21:10




La natura del silenzio

Ecco poche parole tratte sempre da “Un altro giro di giostra” riguardo la natura del silenzio, con allegata una storiella naturalmente…

Un re va da un famoso rishi nella foresta.
“Dimmi, qual è la natura del Sé” chiede.
Il vecchio lo guarda e non risponde.
Il re ripete la domanda. Il rishi non risponde. Il re chiede di nuovo la stessa cosa, ma il rishi resta muto.
Il re si arrabbia e urla:“Io chiedo e tu non rispondi!”
“Tre volte ti ho risposto, ma tu non stai a sentire” dice, calmo, il rishi. “La natura del Sé è il silenzio.”

Premessa: Terzani si trova in una casetta sull’ Himalaya

“C’era qualcos’altro lassù che col passare del tempo divenne per me sempre più importante: il silenzio. È un esperienza a cui non siamo più abituati. Lassù faceva da sottofondo a tutte le esperienze.
C’erano vari silenzi ed ognuno aveva le sue qualità. Di giorno il silenzio era la somma del cinguettare degli uccelli, del gridare degli animali, del soffiare del vento su cui non compariva mai un suono che non venisse dalla natura: non il rumore di un motore, né quello prodotto da un uomo. Di notte il silenzio era un unico, sordo rimbombo che usciva dalle viscere della terra, attraversava i muri, entrava dappertutto. Il silenzio lassù era un suono. Un simbolo dell’armonia dei contrasti a cui aspiravo? I miei orecchi, mi accorgevo, non sentivano assolutamente nulla, ma quel rimbombo era fuori e dentro la mia testa. La voce di Dio? La musica delle sfere? Stando in ascolto, anch’io cercavo di definirlo e immaginavo solo un enorme pesce che cantava sul fondo del mare.
Meraviglioso, il silenzio! Eppure noi moderni, forse perché lo identifichiamo con la morte, lo evitiamo, ne abbiamo quasi paure. Abbiamo perso l’abitudine a stare zitti, a stare soli. Se abbiamo un problema, se ci sentiamo preda dello sgomento, preferiamo correre a frastornarci con qualche rumore, a mischiarci a una folla anziché metterci da parte, in silenzio, a riflettere. Uno sbaglio, perché il silenzio è l’esperienza originaria dell’uomo. Senza silenzio non c’è parola. Non c’è musica. Senza silenzio non si sente. Solo nel silenzio è possibile tornare in sintonia con noi stessi, ritrovare il legame fra il nostro corpo e tutto-quel-che-ci-sta-dietro.
 
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28 replies since 26/6/2006, 14:25   794 views
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