| mi piace vedere che i messaggi di vita, cicciano fuori anche dagli aspetti più pecorecci e pop della nostra vita. A questo proposito riporto un bellissimo articolo di Alessandro Bergonzoni (teatrante), uscito la settimana scorsa su Vanity Fair.Buona lettura.
Qualcosa è cambiato in Alessandro Bergonzoni . Non lo vedevo da cinque anni, dopo aver fatto con lui il servizio militare, un paio di comea reading e qualche presentazione.(..)Doveva essere un 'intervista. E' stato un monologo diverso da quelli che fa su palco. è bastata una domanda. Come va? Va, va bene, via, va. Mi sto separando, un pò separato in casa e un pò vivo qui. Era cominciato bene, dopo tanti anni insieme poi sono arrivati gli avvocati, e si è messa male.Allora,vedi,sono qui con i miei quadri, la pittura, sono tre anni che mi sgorga, ce la'vevo dentro, ma non lo sapevo, come tutti, abbiamo dei rubinetti, ma non sappiamo come si aprono e quando. Il cinema, a un certo punto ho provato ad aprire il rubinetto del cinema. La Mikado mi ha pagato per scrivere la sceneggiatura di un film. Andava sempre tutto benissimo, mi dicevano: vogliamo proprio qualcosa di nuovo, perfetto non toccare una virrgola. Alla fine invece non andava più bene,era troppo nuovo. E, mi hanno detto, avrei dovuto farmi conoscere prima, magari con un pò di tv. Tipo Barbareschi, che fa il commissario per poter fare Macbeth, ma poi la gente pensa che è un commissario travestito da Macbeth. No, grazie. Mi sono rotto: dei tumori artistici, delle metastasi culturali. Non si può più dire: faccio questo ma non ci credo, perchè poi così con i soldi mi produco quest'altro in cui credo.Basta.Bisogna credere in quel che si fa e basta.Non sentirsi Dio, esserlo. Cercare il sovraumano in sé. Dicono : ci vuole più umanità. No! L'umanità porta crudeltà, porta le guerre. E' di sovraumanità che c'è bisogno. Dicono: e lo spirito dei tempi? Bisogna pur rendere conto die tempi! Basta anche quello il morbo della cronaca, l'incapacità di avvicinarsi all'universale. Va bene Falcone e Borsellino, ma non si può vedere solo il lato sociopolitico, la mafia, senza pensare alla devastazione delle anime che c'è dietro. è fermarsi al primo strato. Ragionare con l'alluce. Essere il ditone del piede, vedere gli latri quattro, un pò di caviglia e se ti danno una botta in testa non capire da dove viene il dolore,perchè non ti rendi neanche più conto di averla, una testa. La gente non deve ragionare la bombardano con mezzi di distrazione di massa. Uno dei più efficaci è lo sport, una divagazione antropologica. Fonte del pensiero carraio, metti ostacoli davanti alla mente perchè non pensi. C'è una doppia fila natropologica, non urbanistica. E tu resti imbottigliato, stai dentro, come una nave in bottiglia. Naviga la bottiglia non la nave. Bisogna aprirsi bne la testa. Rendersi conto che questa non è l'unica via, sarebbe come se io dicessi che esiste solo il teatro.Ci vuole più complessità e meno complicazione. Bisogna mettere il divino nella la politica, lo spirituale nell'economia. Invece il Dalai Lama parla agli industriali e quelli gli ridono dietro.Sei un industriale ti senti Dio, poi muore tuo figlio e ti senti una merda sperduta nel cosmo.Non puoi aspettare il trauma per accorgertene. tutte queste cose ci aggiungono i barattoli dietro le auto della sposa, è già tutto lì con noi. Si è sssuali anche a un funerale. C'è tutto dentro di noi. Dobbiamo affrontarlo.Come dobbiamo affrontare la morte. Ammazzano uno e si parla solo di chi può essere il colpevole. E chi è la vittima? Due investiti sulle strisce non sono il prodotto di chi li mette sotto.Morti si nasce, vivi si diventa. Datemi il "pacchetto insicurezza". Ragioniamo prima, non aspettiamo il degrado, la devastazione. Ma ho paura che ce ne sarà bisogno, perchè stanno tutti lì, sedati. SE-DA-TI. Con la paura di aprire i rubinetti che hanno dentro. Hai la villetta nel Bergamasco e non vuoi che vengano ad aggredirti? è giusto, è importante, ma occorre analizzare quel che c'è attorno: il Bergamasco, i potenziali aggressori. Perchè sono così? Non voglio il risultato. Voglio scrivere 2+2 e nessuno che urli:"Fa 4!" . Voglio osservare il disturbo. Non voglio la panacea della sicurezza. Non voglio l'allarme: più c'è dramma, più c'è controllo. Voglio più sogni meno bisogni. Non voglio più leggere questi giornaliche sembrano fuori, non fanno parte di niente, sembrano fatti da gente che non è padre,figlio, malato. Dovrebbero fermarsi, fare reset, non dare notizie per un giorno, fermarsi e pensare osservare non plagiati dal contingente. Occorre che lo facciano le persone, non un movimento un partito le persone...
l'articolo continua ma ora sono troppo disrtutta per finire. se vi interessa posso postare la seconda parte, ma quando ricomincia di nuovo a circolarmi il sangue sui polpastrelli---
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