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Storie e Racconti "ispiranti"

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stria_sar
view post Posted on 20/7/2006, 09:54




Emozionante, in questo momento della mia vita, direi anche molto importante!
Io il silenzio lo trovo nel mare, quando sto dentro l'acqua e mi immergo nel blu, ho la senzazione di trovarmi in un nido accogliente che mi comunica un tal senso di pace che faccio molta fatica a tornare sulla spiaggia!
Un saluto dal blu più profondo! :_notte:
 
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cangiante
view post Posted on 20/7/2006, 10:24




CITAZIONE (stria_sar @ 20/7/2006, 10:54)
Io il silenzio lo trovo nel mare, quando sto dentro l'acqua e mi immergo nel blu, ho la senzazione di trovarmi in un nido accogliente che mi comunica un tal senso di pace che faccio molta fatica a tornare sulla spiaggia!

Anch'io vivo il mare così, cara Stria... il tutto diventa ancora più trascendente quando mi immergo in profondità.. con le bombole ovviamente... è in quello stato di assoluta pace, silenzio e in totale assenza di gravità che ho la sensazione di essere a casa...
 
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stria_sar
view post Posted on 20/7/2006, 12:51




beh, io non ho mai sperimentato le bombole, ma una volta mi accadde una cosa meravigliosa...riuscii...non so come xchè pirva di tecnica...a sedermi sul fondo, l'acqua non era tanto profonda, ma immersa in quel blu ricordo perfettamente la sensazione che ho provato, mi sono dimenticata di respirare e vedevo i pesciolini che mi giravano intorno, le alghe che danzavano e il silenzio blu che mi avvolgeva con amore...non so quanto ci sono stata, non mi è mai più capitato, era come un sogno , un sogno lucido durante il quale ho desiderato che mi spuntassero le branchie! image
 
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cangiante
view post Posted on 20/7/2006, 15:21




Bellissima sensazione, la conosco molto bene...

Ti do una dritta tecnica per rifarla in apnea:

prima di immergerti fa un minuto di iperossigenazione (tanti respiri e soffi profondi e continuati);

fatto ciò prendi un respirone, riempi i polmoni di ossigeno più che puoi e tuffati verso il fondo (non troppo se no con le orecchie ti tocca compensare e se non ci riesci fa male);

quando sei sul fondo sputa fuori tutta l'aria.. e siediti, rilassati.... (è la mancanza d' aria nei polmoni che non ci fa tornare spontaneamente in superfice), l'iperossigenazione ti darà la possibilità di restare li per un pò di secondi senza sforzo.... poi però risali eh! :P


Buon Blu ... :wub:
 
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energya
view post Posted on 20/7/2006, 17:58




a volte mi succede di ascoltare il silenzio durante quelle che vorrebbero essere meditazioni;-) chiamiamole tecniche meditative,è meglio.. può diventare assordante quel silenzio :) :_ciao_:

 
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stria_sar
view post Posted on 21/7/2006, 08:22




CITAZIONE (cangiante @ 19/7/2006, 20:19)
La saggezza sta nell'EQUILIBRIO non nel DUALISMO vittima/carnefice!

...ma perchè io che ho detto? :_box_:
 
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cangiante
view post Posted on 21/7/2006, 11:19




Stria, ho solo formulato la cosa con parole diverse.. non ho scritto che tu intendevi altro ;) ... era solo per dare il mio personale contributo evitando cloni o ripetizioni, il concetto è uguale...
 
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stria_sar
view post Posted on 21/7/2006, 12:29




Tesoro scherzo! Era x rafforzare il concetto!
Siamo o non siamo sulle stesse frequenze...chissà che bello quando ci troveremo a Sportilia!
 
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RaffaShine
view post Posted on 22/9/2006, 15:18




CITAZIONE (lirinen @ 19/7/2006, 22:10)
La natura del silenzio

Ecco poche parole tratte sempre da “Un altro giro di giostra” riguardo la natura del silenzio, con allegata una storiella naturalmente…

Un re va da un famoso rishi nella foresta.
“Dimmi, qual è la natura del Sé” chiede.
Il vecchio lo guarda e non risponde.
Il re ripete la domanda. Il rishi non risponde. Il re chiede di nuovo la stessa cosa, ma il rishi resta muto.
Il re si arrabbia e urla:“Io chiedo e tu non rispondi!”
“Tre volte ti ho risposto, ma tu non stai a sentire” dice, calmo, il rishi. “La natura del Sé è il silenzio.”

Bellissima questa "lezione" sul silenzio!!!
Grazie super Lirinen!!!

:_super:
:_brin:
 
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Lirinen
view post Posted on 2/4/2007, 13:16




Queste sono tratte dai tarocchi di Osho :)
molto belle :_sun_:

L'ego

Due monaci buddhisti in cammino verso il loro monastero, giunsero a un torrente. La corrente era forte, era un torrente di montagna. Sulla sponda videro una giovane, molto bella, che aspettava qualcuno che l’aiutasse ad attraversare quelle acque impetuose. Aveva paura a farlo da sola.

Un monaco, ovviamente il più vecchio… e per questo camminava per primo – sono tutti giochi dell’ego: il monaco più anziano deve camminare davanti, i più giovani seguire un po’ discosti. Poiché veniva per primo, la giovane chiese al monaco più anziano: “Potresti aiutarmi, anche solo tenendomi per mano? Ho paura: la corrente è così forte che potrebbe travolgermi”.

Il vecchio monaco chiuse gli occhi – è ciò che il Buddha ha detto di fare: “Se vedete una donna, e se è bella, chiudete gli occhi”. Ma la cosa mi stupisce: già l’avete vista, perché mai chiudere gli occhi? Infatti, come potreste dire altrimenti che è una donna, e che è bella? Già ne siete stati toccati, e ora chiudete gli occhi! Ma così fece quel monaco, che entrò nel torrente senza risponderle.

Poi arriva il secondo monaco, il più giovane. La donna è titubante, ma non può fare altrimenti: il sole sta tramontando, tra poco sarà notte. Per cui chiede ancora: “Per favore, potresti tenermi per mano? La corrente è forte e potrebbe travolgermi… ho paura”.

E il monaco: “Lo vedo, e tenerti per mano non servirà: ti prenderò in spalla e ti porterò sull’altra riva”.

Quando giunsero al monastero, il vecchio monaco disse al giovane: “Ragazzo, hai commesso un peccato e dovrò riferirlo: non solo hai toccato una donna, non solo le hai parlato, l’hai anche portata sulle spalle! Dovresti essere espulso dalla nostra comunità; non sei degno di essere un monaco!” .

Il giovane scoppiò semplicemente a ridere e disse: “Sebbene io abbia depositato a terra quella ragazza cinque chilometri fa, sembra che tu la stia ancora portando sulle tue spalle. Sono passati cinque chilometri: ancora ne sei preoccupato?”.

Ebbene, cosa accadde a quel vecchio monaco? La ragazza era bella e lui si lasciò sfuggire l’opportunità. È in collera, è geloso; trabocca di sessualità, è in subbuglio. Il giovane è limpido e cristallino. Prese la ragazza sulle spalle, le fece attraversare il fiume e la lasciò sull’altra sponda, tutto qui: la storia era ormai conclusa.

Non lottare mai con l’avidità, l’ego, la rabbia, la gelosia, l’odio – non li puoi uccidere, non li puoi annientare. Puoi solo esserne semplicemente consapevole – e allorché ne sei consapevole, scompaiono. Alla luce l’oscurità scompare semplicemente.

^_^

Unicità

È accaduto… Un uomo molto orgoglioso, un guerriero, un samurai, andò a trovare un Maestro Zen. Il samurai era molto famoso, era noto in tutto il paese, ma guardando il Maestro, vedendone la bellezza e la grazia, all’improvviso si sentì inferiore. Forse era andato da lui con il desiderio inconscio di dimostrare la sua superiorità. Chiese al Maestro: “Perché mi sento inferiore? Solo un attimo fa tutto andava a meraviglia. Non appena sono entrato nella tua casa all’improvviso mi sono sentito inferiore. Non mi sono mai sentito così. Le mie mani tremano. Sono un guerriero, molte volte ho visto in faccia la morte, e non ho mai avuto paura: perché tremo?”

Il Maestro disse: “Aspetta. Quando tutti se ne saranno andati, ti risponderò”. La folla di visitatori proseguì e quell’uomo si stava stancando, si sentiva sempre più stanco. Solo a sera la stanza si svuotò, non c’era più nessuno e il samurai disse: “Adesso mi puoi rispondere?” E il Maestro lo invitò a uscire.

Era una notte di luna piena – la luna si era appena alzata all’orizzonte… e il Maestro disse: “Guarda questi alberi, uno è più alto e l’altro è più basso. Sono esistiti uno di fianco all’altro vicino alla mia casa per anni, e non hanno mai avuto problemi. L’albero basso non ha mai detto a quello alto: ‘Perché mi sento inferiore di fronte a te?’ Come potrebbe: uno è basso, l’altro è alto e non ho mai sentito alcuna lamentela”.

Il samurai commentò: “Perché non possono fare confronti.”

E il Maestro: “Allora non occorre che tu lo chieda a me: sai la risposta”.

Il confronto introduce inferiorità e superiorità. Quando non fai confronti, scompaiono entrambe. A quel punto esisti, sei semplicemente. Un cespuglio o un albero maestoso, non è importante: sei te stesso. Sei necessario: una foglia d’erba è tanto necessaria quanto la stella più grande. Senza quello stelo d’erba Dio sarebbe sminuito. Il canto del cuculo è necessario tanto quanto un Buddha; il mondo sarebbe meno ricco se il cuculo scomparisse.

Guardati intorno. Tutto è necessario, e tutto è in armonia. È un’unità organica: nessuno è più in alto e nessuno è più in basso, nessuno è superiore e nessuno è inferiore. Tutti sono incomparabilmente unici.
 
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Lirinen
view post Posted on 19/6/2007, 12:25




C’era una volta un villaggio di creature che vivevano nel fondo di un grande fiume di cristallo. La corrente scorreva silenziosamente su tutte le creature, giovani e vecchie, ricche e povere, buone e malvagie, in quanto la corrente seguiva il suo corso, conscia soltanto della propria essenza di cristallo.
Ogni creatura si avvinghiava strettamente, come poteva, alle radici e ai sassi del letto del fiume, poiché avvinghiarsi era il loro modo di vivere, e opporre resistenza alla corrente era ciò che ognuna di esse aveva imparato sin dalla nascita.
Ma finalmente una delle creature disse: “Sono stanca di avvinghiarmi. Poiché, anche se non posso vederlo con i miei occhi, sono certa che la corrente sappia dove sta andando, lascerò la presa e consentirò che mi conduca dove vorrà. Continuando ad avvinghiarmi morirò di noia”.
Le altre creature risero e dissero: “Sciocca! Lasciati andare e la corrente che tu adori ti scaraventerà rotolandoti fracassata contro le rocce, e tu morirai più rapidamente che per la noia”.
Quella però non dette loro ascolto e, tratto un respiro, si lasciò andare e subito venne fatta rotolare dalla corrente e frantumata contro le rocce. Ciò nonostante, dopo qualche tempo, poiché la creatura si rifiutava di tornare ad avvinghiarsi, la corrente la sollevò dal fondo, liberandola, ed essa non fu più né contusa né indolenzita.
E le creature più a valle nel fiume, per le quali era una estranea, gridarono: “Guardate, un miracolo! Una creatura come noi, eppure vola! Guardate il Messia, venuto a salvarci tutte !”. E la creatura trascinata dalla corrente disse: “ Io non sono un Messia più di voi. Il fiume si compiace di sollevarci e liberarci, se soltanto osiamo lasciarci andare. La nostra missione vera è questo viaggio, questa avventura”. Ma le altre gridarono più che mai “Salvatore”, sempre avvinghiandosi nel frattempo alle rocce, e, quando tornarono a guardare, il Messia era scomparso, ed esse rimasero sole ad intessere leggende su un Salvatore”.

Da "Illusioni" Richard Bach

A me ricorda, non mi viene in mente in che video o libro, quando il Ram dice che siamo come creature che si attaccono a tutti gli appigli possibili immaginabili mentre un forte vento, che soffia sempre, potrebbe farci volare.. comunque io sono scoppiata a ridere perchè l'immagine è comica... pensate alla gente attaccata ai pali della luce, messa di traverso, con il corpo che svolazza, i capelli al vento, e le facce tirate nello sforzo di rimanere ben salde !! :lol: :lol:
 
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Iara del Faol
view post Posted on 20/6/2007, 08:56




Hehe.. si Liri è davvero carina... ed è vero che ricorda la storia del Ram su come noi rimaniamo aggrappati al tetto della nostra casa quando il vento la scoperchia!!! :lol:
 
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ramoshy4
view post Posted on 20/6/2007, 11:27




Non esaltate quel capitalista del ram
 
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Lirinen
view post Posted on 20/6/2007, 14:57




Ma chi lo sta esaltando ? :huh: :lol: ;)

Ah si Iara.. era il tetto !! che ridere... :lol:
 
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28 replies since 26/6/2006, 14:25   794 views
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